San Martino in Rio - 30 ottobre 2010 – casa di Giancarlo Gualdi, pianista e fratello di Henghel

Arriviamo a casa di Giancarlo nel pomeriggio e ad attenderci ci sono lui e sua sorella Loredana. Entriamo con borsone e attrezzature per fare l’intervista, Loredana è un po’ intimidita, probabilmente non si aspettava la telecamera. Ci mettiamo in sala dove salta subito all’occhio che il padrone di casa è un musicista: il pianoforte nell’angolo a destra con sopra delle fotografie di famiglia e poi a sovrastare la stanza alcuni strumenti sopra la libreria. In quel momento Giancarlo stava riguardando un concerto fatto a San Martino negli anni ’80 e subito chiede a Cristian se ne aveva memoria. Cristian risponde di aver visto un suo concerto, ma essendo stato piccolo non si ricorda di che anno fosse e se fosse proprio quello. Sistemiamo le poltrone, il riflettore e la telecamera mentre Loredana tira fuori una lettera scritta a mano da Serilio Fulloni, l’amico d’infanzia di Henghel. In quei giorni Loredana aveva chiamato Serilio per chiedergli a proposito della giovinezza passata con Henghel e lui prontamente ha scritto questa lettera di suo pugno dove troviamo fin da subito ottimi spunti per raccontare la parte dell’infanzia e la giovinezza.

Iniziamo l’intervista, Giancarlo e Loredana siedono uno accanto all’altra e cominciamo dall’inizio, dal papà Roberto nato nel 1900 che faceva il calzolaio, trombonista nella banda del paese e amante della musica, per poi passare a tutti i componenti della famiglia a partire dal primo genito Henghel e poi a seguire Egle, Mirella, Giancarlo e infine Loredana. L’intervista procede bene, solo che a un certo punto Loredana, forse presa dall’ansia della telecamera, si alza e si mette accanto al pianoforte fuori dall’inquadratura. Non insisto, ci provo una volta a convincerla, ma non ne vuole sapere. Non importa. Continua l’intervista a Giancarlo con Loredana che risponde e aggiunge cose da fuori campo. Giancarlo ricorda un bel po’ di aneddoti, dalla poca propensione di Henghel nel guidare la macchina (su questo ci ha raccontato una storia molto divertente ), al modo che aveva di scherzare nei locali assieme a Falco Mattà, del quintetto Odeon, quando si presentavano nei locali e poi ricordi soprattutto legati al periodo in cui suonava assieme al fratello in tournée.

Finita l’intervista ci spostiamo in cucina per prendere un caffè, ma i racconti su Henghel non finiscono e guardando insieme alcune foto saltano fuori altri nomi e altri aneddoti che bisognerebbe approfondire per poterli raccontare al meglio. Rimettiamo tutto a posto in sala e ci diamo appuntamento telefonico per la sera successiva dopo la nostra intervista a Bologna con Luciana Sasdelli Gualdi, la moglie di Henghel e per organizzarsi per il lunedì all’Archivio di Henghel presso la Rocca di San Martino.

Com’era prevedibile io e Cristian passiamo tutta la serata a parlare di Henghel e del fumetto rifugiandoci in una trattoria a mangiare gnocco fritto e tigelle… non si può passare per l’Emilia senza aver mangiato almeno una volta gnocco fritto e tigelle accompagnati da una bottiglia di lambrusco.